wikipaom2018:lez_2018-03-23
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wikipaom2018:lez_2018-03-23 [2018/04/07 13:25] – [Definizione funzioni in Maxima] 236992 | wikipaom2018:lez_2018-03-23 [2018/06/11 10:02] (versione attuale) – [Maglia di catena] ebertocchi | ||
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Linea 1: | Linea 1: | ||
+ | ===== Appunti della lezione ===== | ||
+ | a cura di Alberto Conti | ||
+ | ==== FORO IN LASTRA A TRAZIONE – LISTATO MAXIMA ==== | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Ci si propone di determinare lo stato tensionale di una lastra infinita con foro finito di raggio unitario, caricata a remoto. | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Si procede innanzitutto pulendo la memoria e si stabiliscono le condizioni di caricamento a remoto (far field), imponendo una trazione unitaria lungo x, secondo il sistema di coordinate cartesiane iniziale. | ||
+ | {{: | ||
+ | dove sxx_ff, syy_ff e sxy_ff indicano le tensioni normali e tangenziale a remoto. | ||
+ | |||
+ | Avendo imposto le condizioni di far field nel sistema di riferimento cartesiano, si opera un cambio di coordinate al fine di esprimere le tensioni in coordinate polari. | ||
+ | Le relazioni fra le tensioni nei due sistemi di riferimento sono date dalle espressioni 1.15-1.17, pag. 9 Barber. | ||
+ | {{: | ||
+ | {{: | ||
+ | dove srr_ff è la tensione radiale (σ< | ||
+ | |||
+ | Una volta terminato questo cambio si eliminano le quantità ausiliarie. | ||
+ | {{: | ||
+ | Come si può notare dalla tabella di pag. 119 del Barber, le componenti tensionali non compaiono in forma cos< | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Si crea ora una lista contenente le appropriate soluzioni di Michell della Airy Stress Function (ricavate dalla tabella di pag. 133 del Barber) ed una lista con i coefficienti incogniti della combinazione lineare: | ||
+ | {{: | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Per creare quest’ultima lista si è usato il comando //" | ||
+ | Si definisce quindi la Airy Stress Function (ASF) come combinazione lineare delle soluzioni di Michell e dei termini incogniti: | ||
+ | {{: | ||
+ | Il comando //" | ||
+ | |||
+ | Dopo aver determinato l' | ||
+ | {{: | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Imponendo le condizioni al contorno discusse nella parte teorica, si ottengono cinque equazioni in nove incognite che inseriamo nella lista //" | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Avendo più incognite che equazioni, si impone che quest’ultime siano soddisfatte per ogni valore assunto da sin(2θ) e cos(2θ), poiché le equazioni sono lineari rispetto a queste due quantità. Per far ciò si calcola il residuo, definito come la differenza tra la parte sinistra (lhs) e destra (rhs) di ogni equazione. I termini in sin< | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | I residui così calcolati devono annullarsi per ogni valore assegnato a sin(2θ) e cos(2θ) e essere costanti rispetto a queste quantità, cioè le loro derivate devono essere uguali a 0. In questo modo si definisce la lista di equazioni //" | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Maxima valuta automaticamente uguale a 0 equazioni che non sono diversamente specificate. | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Il comando // | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Risolvendo il sistema di equazioni nelle incognite // | ||
+ | Si noti come Maxima elimina automaticamente equazioni linearmente dipendenti da altre. | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Inserendo il comando // | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | In questo caso si è riusciti a risolvere il sistema perché il numero di equazioni dipendenti presenti in esso (6) è pari alla differenza tra il numero delle equazioni (15) e quello delle incognite (9). Se le equazioni dipendenti fossero state una di meno o una di più, il sistema sarebbe stato rispettivamente impossibile o con soluzione parametrica. | ||
+ | |||
+ | A questo punto è possibile plottare l’andamento delle tensioni che agiscono al bordo del foro (r=1). Il comando usato in Maxima per la realizzazione del grafico è // | ||
+ | |||
+ | Le relazioni d' | ||
+ | * tensione circonferenziale vicino al foro | ||
+ | * tensione radiale di far field | ||
+ | * tensione circonferenziale di far field | ||
+ | * tensione tangenziale di far field | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Il grafico che si ottiene è quello riportato di seguito: | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Se si vuole che il grafico appaia in linea con il codice e non in una finestra a parte, si usa, al posto di //" | ||
+ | |||
+ | Come si può notare dal grafico si è ottenuto uno stato tensionale simmetrico (coerente, data la simmetria della struttura e del caricamento). In particolare, | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Modificando lo stato tensionale a remoto, il codice fornisce l’andamento corrispondente. Ad esempio, sottoponendo il sistema solamente a una tensione tangenziale unitaria a remoto (quindi σ< | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Altri casi visti a lezione sono: | ||
+ | * σ< | ||
+ | * σ< | ||
+ | * σ< | ||
+ | |||
+ | |||
+ | ==== Metodi alternativi per la determinazione del sistema di equazioni definitivo ==== | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Per determinare il sistema di equazioni definitivo, si può procedere diversamente rispetto a quanto fatto precedentemente, | ||
+ | |||
+ | Il numero di valori specifici da sostituire a θ deve essere tale da ottenere una quantità di equazioni indipendenti sufficiente per determinare le incognite del sistema. Ad esempio, si valutano le equazioni per tre valori di θ (0°, 45° e 60°) e si risolve il sistema corrispondente, | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Un altro modo ancora con cui si può procedere per determinare il sistema definitivo di equazioni consiste nell’integrare il residuo in θ con funzioni peso diverse, in maniera tale da eliminare la dipendenza delle equazioni dall’angolo. Anche in questo caso il numero di integrazioni deve essere tale da ottenere un numero sufficiente di equazioni indipendenti. | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Si risolve quindi il sistema così ottenuto, verificando poi che le soluzioni calcolate annullino i residui per ogni possibile valore di θ. | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | ==== Definizione funzioni in Maxima | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Nella definizione delle funzioni in questa trattazione si è usato il comando // | ||
+ | |||
+ | Esistono prevalentemente due modi per definire le funzioni in Maxima, ovvero con ": | ||
+ | Il primo metodo è quello un po' meno affidabile, si faccia riferimento ad un esempio semplice, dove è stata definita la funzione "// | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Definire una funzione con ": | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Il problema che può nascere con questa definizione è dato dal fatto che la valutazione della funzione viene ritardata all' | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | La funzione //" | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Andando a passare dei valori agli argomenti: | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | La differenza risulta lampante quando vario la funzione introducendo un termine //" | ||
+ | Nel caso ": | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Nel caso //" | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | |||
+ | ==== Comando “infeval” ==== | ||
+ | |||
+ | Quando, nel valutare un’equazione, | ||
+ | |||
+ | Si consideri il seguente esempio: | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Si eseguono delle valutazioni, | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | // | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Ad esempio, si può osservare che se definisco: | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Applicando // | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Il comando cicla tra due soluzioni successive che danno sempre risultati diversi. | ||
+ | |||
+ | Considerando la trattazione della lastra forata, se, dopo aver trovato i valori dei coefficienti incogniti (senza inserire // | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | |||
+ | |||
+ | ==== Cella di carico anulare ==== | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Con lo stesso procedimento visto per la lastra forata si riesce a determinare il carico agente su una cella di carico anulare. | ||
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+ | La cella di carico è costituita da un anello abbastanza spesso, posto tra un piano rigido e un corpo mobile su cui viene applicato un carico F da misurare. Sul bordo interno o esterno dell’anello vengono applicati degli estensimetri, | ||
+ | |||
+ | Le condizioni al contorno prevedono che il bordo interno sia scarico e che il bordo esterno sia scarico tangenzialmente e sottoposto a una tensione radiale compressiva -σ< | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Rappresentando le δ di Dirac in serie di Fourier e sommandole, si ottiene: σ< | ||
+ | |||
+ | Come condizione al contorno al bordo esterno si ha quindi una tensione radiale definita come somma di coefficienti in serie di Fourier, che permettono di rifarsi allo stesso metodo risolutivo usato per la lastra forata. | ||
+ | |||
+ | |||
+ | |||
+ | |||
+ | ===== MAGLIA DI CATENA ===== | ||
+ | |||
+ | Si vuole determinare la rigidezza della maglia di una catena mediante la teoria della trave: la trave è considerata rettilinea per il tratto dritto della maglia e curva per il tratto curvo. | ||
+ | |||
+ | L'asse della maglia può essere pensato composto da due tratti rettilinei, ciascuno di lunghezza 2L, e da due semicirconferenze di raggio r. La sezione è circolare di diametro d. | ||
+ | |||
+ | Sulla maglia agiscono due carichi concentrati di intensità F alle estremità. La struttura presenta carichi ma non vincoli, ciononostante il problema ha senso, in quanto i carichi esterni sono in equilibrio. | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Il corpo presenta due piani di simmetria ortogonali al piano xy. | ||
+ | Poiché il sistema risulta simmetrico e caricato simmetricamente, | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Si noti che il carico passa da F a F/2 in quanto l’altra metà è applicata nel punto simmetrico ad A. | ||
+ | |||
+ | In questo modo la struttura risulta una volta iperstatica. Per renderla isostatica si sostituisce in A un doppio pendolo con un carrello e si introduce l’incognita iperstatica C< | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Si sono indicati con N< | ||
+ | |||
+ | Il procedimento risolutivo consiste nel ricavare le reazioni N< | ||
+ | |||
+ | Si definiscono e risolvono le equazioni di equilibrio alla traslazione orizzontale, | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Si vanno a determinare ora, sul tratto curvo della maglia, le azioni interne, funzioni di θ (angolo compreso tra A e B). | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | {{: | ||
+ | ===== Sezione a cura del docente ===== | ||
+ | ==== Lastra infinita con foro soggetta a tensioni remote ==== | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | {{ : | ||
+ | ==== Maglia di catena ==== | ||
+ | === Energia potenziale elastica della trave curva piana === | ||
+ | |||
+ | Formula per l' | ||
+ | Lo sforzo normale $N$ è supposto positivo se trattivo, il momento flettente $M_f$ è supposto positivo se tende le fibre all' | ||
+ | |||
+ | $$ | ||
+ | \def\d{\, | ||
+ | U= | ||
+ | \int_{0}^{\Phi} | ||
+ | | ||
+ | | ||
+ | + \frac{N | ||
+ | +\xi | ||
+ | - \frac{N M_{f}} | ||
+ | | ||
+ | r_g \d \phi | ||
+ | $$ | ||
+ | |||
+ | ove $A$ è l'area di sezione, $r_g$ è il raggio baricentrico (supposto costante), $\delta=r_g-r_n$ è la distanza tra questi è il raggio neutro, e, per sezioni circolari piene, $\xi= 1.11$, e | ||
+ | |||
+ | $$ | ||
+ | r_n = \frac{\left(r_e-r_i\right)^2}{8\left( \frac{r_i+r_e}{2} - \sqrt{r_i r_e} \right)} | ||
+ | $$ | ||
+ | |||
+ | ove $r_i,r_e$ corrispondono ai raggi interno ed esterno. | ||
+ | |||
+ | === Soluzione Maxima === | ||
+ | |||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | ---- | ||
+ | ~~DISCUSSION~~ |