wikipaom2015:lez32
Differenze
Queste sono le differenze tra la revisione selezionata e la versione attuale della pagina.
Entrambe le parti precedenti la revisioneRevisione precedenteProssima revisione | Revisione precedente | ||
wikipaom2015:lez32 [2015/06/05 16:03] – [Reazioni Vincolari] 168903 | wikipaom2015:lez32 [2015/06/30 08:43] (versione attuale) – [Castigliano] 163359 | ||
---|---|---|---|
Linea 1: | Linea 1: | ||
+ | ====== Esercitazione Maxima testa di biella ====== | ||
+ | |||
+ | ==== Impostazione strutturale ==== | ||
+ | |||
+ | La prima parte della lezione è stata incentrata **sull' | ||
+ | |||
+ | __**N.B: Questo è uno degli esercizi da svolgere in vista dell' | ||
+ | |||
+ | La testa della biella è formata da un cappello che viene imbullonato sul fusto; in questo esercizio, il collegamento tra il punto terminale del cappello (B) e l' | ||
+ | - | ||
+ | - | ||
+ | - | ||
+ | - | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Durante lo svolgimento dell' | ||
+ | |||
+ | ==== Parametri ==== | ||
+ | |||
+ | Come parametri per lo svolgimento dell' | ||
+ | * r< | ||
+ | * h = altezza della trave (nel piano di studio) | ||
+ | * b = profondità della trave (spessore fuori piano) | ||
+ | Di seguito potete vedere la rappresentazione della struttura in esame, con la sola omissione del vincolamento tra B e B'.\\ Per ragioni di simmetria viene rappresentata, | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | ==== Reazioni Vincolari ==== | ||
+ | |||
+ | A questo punto definiamo le reazioni vincolari, ovvero **le incognite del problema: | ||
+ | -__nel punto A__, sull' | ||
+ | * N< | ||
+ | * C< | ||
+ | -__nel punto B__ di connessione tra cappello e fusto, a seconda del numero di matricola, possiamo avere i 4 tipi di vincolamento sopra descritti che porteranno altre reazioni vincolari: essi potranno (in 3 casi su 4) far insorgere reazioni iperstatiche.\\ | ||
+ | - **bielletta (pendolo semplice): | ||
+ | - **cerniera: | ||
+ | - **doppio pendolo:** aggiunge due reazioni vincolari, sforzo normale (// | ||
+ | - **continuità materiale (incastro): due gradi di iperstaticità**, | ||
+ | |||
+ | **NOTA**: Se ci fosse continuità fra testa e cappello, il sistema sarebbe 3 volte iperstatico (sarebbe un arco chiuso infatti) ma siccome il carico è simmetrico tolgo il taglio in A introducendo un bipendolo. | ||
+ | |||
+ | ==== Caricamento ==== | ||
+ | |||
+ | Occorre ora stabilire la forma del caricamento imposto al cappello, che nella realtà è provocato dalla combustione e/o dalle forze di inerzia del gruppo pistone-spinotto-biella. In letteratura esistono **tre modelli per la distribuzione di pressione applicata alla superficie interna del cappello**: | ||
+ | - **soluzione alla Kolkin:** viene ipotizzato un caricamento a __pressione costante__, // | ||
+ | - **soluzione alla Giovannozzi: | ||
+ | - **soluzione alla Demidov-Kolkin: | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | **DOMANDA**: | ||
+ | |||
+ | * Se la struttura è **isostatica**, | ||
+ | In base a questa regola, nel caso di vincolamento tra cappello e fusto con pendolo semplice, il passaggio da un caricamento a un altro non produrrà effetti nella metà inferiore della testa, dato che il cambio di distribuzione di pressione interessa solo la parte superiore. Pertanto, per studiare le tensioni nel fusto si potrebbe perfino evitare di considerare un particolare caricamento, | ||
+ | Negli altri casi (iperstatici) invece le tensioni interne dipenderanno dal tipo di carico in tutta la struttura. | ||
+ | |||
+ | A titolo di esempio, si pensi al caso della seggiovia esposto nel libro //" | ||
+ | |||
+ | ==== Calcolo risultante pressione P ==== | ||
+ | |||
+ | Ora che il problema è stato impostato inizia lo svolgimento dei calcoli. Come primo passo si calcola la **forza P risultante derivante dalla distribuzione di pressione**; | ||
+ | P si calcola con un semplice integrale: | ||
+ | |||
+ | $P=\int\limits_a^b p(\alpha) \cdot r_m \cdot b \cdot \cos(\alpha) \mathrm{d}\alpha$ | ||
+ | |||
+ | dove: | ||
+ | * Caricamento 1: $p(\alpha)= p_0$ ; $[a; | ||
+ | * Caricamento 2: $p(\alpha)= p_0 \cdot \cos^2(\alpha)$ ; $[a; | ||
+ | * Caricamento 3: $p(\alpha)= p_0$ ; $[a; | ||
+ | |||
+ | $r_m \cdot \mathrm {d}\alpha$ rappresenta **l' | ||
+ | |||
+ | La risultante di pressione P sarà dunque una funzione lineare della distribuzione di pressione // | ||
+ | ==== Equazioni di equilibrio ==== | ||
+ | |||
+ | Per stabilire quali equazioni sono necessarie per l' | ||
+ | |||
+ | === bielletta, isostatica === | ||
+ | |||
+ | Il caso di vincolamento tramite pendolo semplice rende la struttura isostatica perciò, **tramite le equazioni di equilibrio, è possibile ricavare il valore delle nostre 3 incognite: | ||
+ | - N< | ||
+ | - N< | ||
+ | - C< | ||
+ | Riguardo al calcolo di C< | ||
+ | Per convenzione, | ||
+ | |||
+ | === Casi con iperstaticità === | ||
+ | |||
+ | In questi casi non basta l' | ||
+ | $C_a= f (P, N_a)$ o viceversa.\\ | ||
+ | Successivamente è necessario imporre come condizione di congruenza (a seconda delle condizioni di vincolo): | ||
+ | * **spostamento nullo in direzione x** del punto A, se voglio trovare **// | ||
+ | * **rotazione nulla** allo stesso punto, se si vuole **// | ||
+ | Nel caso dell' | ||
+ | |||
+ | ==== Castigliano ==== | ||
+ | Data la presenza di un' | ||
+ | Il Teorema di Castigliano offre un' | ||
+ | |||
+ | Come primo passo, è necessario identificare il **momento flettente che grava su ogni sezione della struttura**, | ||
+ | Considerando positivo il momento flettente che tende le fibre all' | ||
+ | |||
+ | $M_{f1}(\theta)= C_A + r_m \cdot (1-\cos\theta) \cdot N_A - \int\limits_0^\theta r_m \cdot \sin(\theta-\alpha) \cdot p(\alpha) \cdot b \cdot r_m \mathrm{d}\alpha \hspace{2cm} \theta \in [0; | ||
+ | |||
+ | dove considero la forza infinitesima dovuta alla pressione $dF = p(\alpha) \cdot b \cdot r_m \cdot d \alpha$ e come suo braccio $r_m \cdot \sin(θ-α)$.\\ | ||
+ | L' | ||
+ | Mentre **per il tratto scarico** l' | ||
+ | |||
+ | $M_{f2}(\theta)= C_A + r_m \cdot (1-\cos\theta) \cdot N_A - \int\limits_0^{\alpha_{max}} r_m \cdot \sin(\theta-\alpha) \cdot p(\alpha) \cdot b \cdot r_m \mathrm{d}\alpha \hspace{2cm} \theta \in [\alpha_{max}; | ||
+ | |||
+ | dove $\theta_{max}=$angolo d' | ||
+ | |||
+ | Dato che non ho forze esterne applicate nella congiunzione B-B', le equazioni appena viste valgono anche nel tratto di fusto che è stato simulato. Per questo posso calcolare il momento flettente fino all' | ||
+ | |||
+ | Usando entrambe le espressioni di // | ||
+ | |||
+ | $U=\int\limits_0^{\alpha_{max}} \frac{M_{f1}^2(\theta)}{2EJ}\cdot r \mathrm{d}\theta + \int\limits_{\alpha_{max}}^{\theta_{max}} \frac{M_{f2}^2(\theta)}{2EJ}\cdot r \mathrm{d}\theta $ | ||
+ | |||
+ | NOTA: In Maxima è possibile scrivere un' | ||
+ | |||
+ | Grazie al Teorema di Castigliano si trovano facilmente le **condizioni da imporre per determinare le incognite iperstatiche: | ||
+ | |||
+ | $\frac{\partial}{\partial N_A}(U)=0$ | ||
+ | |||
+ | $\frac{\partial}{\partial C_A}(U)=0$ | ||
+ | |||
+ | **__NOTA per MAXIMA__**: quando andiamo a differenziare una variabile con Maxima, anche se abbiamo definito in precedenza y=3x< | ||
+ | |||
+ | ====== Discussione risultati FEM piede di biella ====== | ||
+ | La seconda parte della lezione ha riguardato l' | ||
+ | |||
+ | Tra la bronzina e lo spinotto vi è presente un gioco diametrale di 8 centesimi verso il basso, mentre nella parte alta c’è contatto non lungo le intere superfici di interfaccia, | ||
+ | |||
+ | Purtroppo questo nodo in comune non è fisso durante la simulazione di un intero ciclo di lavoro del pistone: quando viene applicato un carico trattivo allo spinotto, verso l'alto nel nostro modello, il contatto avviene nel nodo posto sul piano di simmetria nella parte superiore della superficie interna della bronzina, per cui il gioco “si concentra” nella parte bassa dell' | ||
+ | |||
+ | Nel momento esatto dell' | ||
+ | Il piede di biella è un corpo elastico posizionato nello spazio solo finché tocca lo spinotto, attraverso la bronzina, poiché è ad esso che sono stati assegnati i vincoli di posizionamento. Pertanto, nell' | ||
+ | |||
+ | Se il contatto è necessario per posizionare uno dei corpi, che nel nostro caso serve per posizionare nello spazio il piede, occorre che dall’istante 0 i due corpi si tocchino. In assenza dei link generati dinamicamente una volta riscontrati il contatto dei due corpi, il piede è labile. Se parto da questa condizione e comincio ad applicare una forza trattiva, questi link inizialmente attivati perché c’è contatto a fronte di carichi trattivi vengono sganciati fino a quando tutti i link sono sganciati, i due corpi non si toccano piú e la matrice diventa singolare: si avrebbe impossibilità di simulare una condizione sinusoidale della zona inferiore perché all’inversione di carico si ha un sistema di vincoli che si attivano appena si inverte il carico in modo da prendere il carico dall’altra direzione. | ||
+ | |||
+ | **SOLUZIONE | ||
+ | non simulo l' | ||
+ | In quell' | ||
+ | - __Parto dal modello con i link di contatto per il carico compressivo e applico tale carico (opportunamente modulato) fino al suo annullamento prima dell' | ||
+ | - __Spostamento rigido dello spinotto per farlo andare nella configurazione trattiva__ | ||
+ | - __Applicazione del carico trattivo (modulato anch' | ||
+ | - __Questo percorso di simulazione non verrà affrontato, ma ci si limiterà a vedere il solo caricamento trattivo.__ | ||
+ | ** | ||
+ | RISULTATI CASO TRATTIVO** | ||
+ | |||
+ | L’istante 0 è un istante scarico che serve ad attivare i link prima che il sistema diventa labile. Il solutore vede il contatto iniziale su una certa area, poiché i nodi sono più vicini di una certa tolleranza, ossia la **Distance Tollerance**. Quando i nodi sono più vicini di questa distanza sono agganciati i link. Partendo dai 4 link iniziali, se uno di questi avrà un collegamento trattivo verrà sganciato. | ||
+ | |||
+ | Dopo aver applicato la prima frazione di carico, ossia dopo 1/100 di tempo e con 1/10 di carico, i link subiscono una condizione trattiva e vengono sganciati con uno solo che rimane ancora agganciato. L’area di contatto, a questo punto, sarebbe di difficile definizione perché va da 0 ad 1 elemento, con un errore dovuta alla risoluzione ridotta. Ad un certo punto l’area di contatto evolve. All’incremento 100, tempo 1 applico il carico di 10000N, ottenendo un sovraccarico, | ||
+ | |||
+ | Considerando le pressioni di contatto si osserva che pur non arrivando ad un contatto pari a pi/2, le pressioni non sono alla Giovannozzi ma alla Davidov Kolkin e vanno fino a pi/4 come il caso dell’esercizio | ||
+ | Lo stato tensionale della struttura viene monitorato al punto più tensionato del piede (per vederlo si vedono i valori numerici dei nodi) in funzione del carico applicato alla struttura. Anche in questo caso si effettua un //HISTORY PLOT//, settando tutti gli incrementi e imponendo sull’asse x il Carico applicato al corpo, e sull’asse y la Equivalent Von Mises Stress. Si note che seppur debolmente il sistema è non lineare perché la biella viene vista come se fosse una trave, dove per i carichi è diverso applicare un carico concentrato ad un carico distribuito. | ||
+ | |||
+ | **RISULTATI CASO COMPRESSIVO** | ||
+ | |||
+ | Se si considera il caso compressivo si nota lo stesso comportamento del caso trattivo solo che il carico è applicato nella zona inferiore e il gioco è nella parte alta. Inizialmente si avranno 4 nodi a contatto che man mano si sganciano con l’area di contatto che si evolve fino ad approcciare il caso in assenza di gioco. | ||