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Linea 1: | Linea 1: | ||
+ | __**Risultati Tubo in Pressione Mark/ | ||
+ | |||
+ | Modello MSC.Marc verifica convergenza tubo | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Foglio di calcolo | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Immagine proiettata | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Nell' | ||
+ | |||
+ | Grafico convergenza | ||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Nella seconda immagine sono stati campionati lo **Spostamento Radiale**(linee continue) del bordo interno del tubo e lo stato tensionale in termini di **Tensione Circonferenziale**(linee tratteggiate) per i 4 tipi di mesh al variare del raffinamento. Sull' | ||
+ | Si può notare inoltre che globalmente gli errori di spostamento sono sempre minori rispetto a quelli delle tensioni, quindi nella FEM gli spostamenti sono più precisi. | ||
+ | |||
+ | __**Metodo di analisi dell' | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Consideriamo una struttura macroscopicamente grande con un raccordo piccolo. Questo raggio di raccordo crea problemi solo se caricato a fatica. Infatti se caricato staticamente, | ||
+ | |||
+ | __**Punti di Singolarità in cui la FEM risulta inefficace**__ | ||
+ | |||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | Immaginiamo di avere due blocchi soprapposti in maniera tale che si venga a creare uno spigolo vivo (convesso). Il blocco superiore viene caricato con una pressione distribuita sulla superficie superiore oppure semplicemente agisce la sua forza peso. Vogliamo quindi trovare la mesh ottimale per ottenere errore minimo in corrispondenza dello spigolo vivo e quindi calcolarne lo stato tensionale. Eseguendo varie prove con lo stesso tipo di mesh si scopre che all' | ||
+ | Per risolvere questo problema basterebbe ipotizzare di raccordare lo spigolo con un raggio di raccordo piccolissimo. Questo però renderebbe la costruzione della mesh molto più complessa. In questi casi quindi la FEM risulta inefficace a livello ingegneristico. Quando ci si presenta questo problema è sufficiente non curarsi dei risultati della FEM in prossimità dello spigolo vivo, poichè sappiamo dalla teoria dell' | ||
+ | N.B.: il resto della struttura comunque viene risolta in maniera corretta. | ||
+ | |||
+ | Altri due casi in cui la mesh risulta non utile sono: | ||
+ | |||
+ | 1) L' | ||
+ | |||
+ | 2) Un carico concentrato su una superficie piana | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | In generale quindi si può dire che i punti di singolarità si hanno ogni qualvolta la struttura presenta degli angoli convessi e per individuarli è spesso utile ricorrere all' | ||
+ | Di conseguenza se si volesse fare un' | ||
+ | |||
+ | |||
+ | __**Matrice di rigidezza Bandata**__ | ||
+ | |||
+ | Consideriamo la seguente matrice di rigidezza | ||
+ | {{ : | ||
+ | Analizzando la matrice di rigidezza piena della struttura, si può facilmente osservare che è simmetrica, ma molti elementi (più di metà) sono nulli e quindi la matrice risulta sparsa: un elemento è nullo se non esiste un ponte elastico che colleghi un certo gdl (indice di riga) di un nodo e un altro gdl (indice di colonna) di un altro nodo. Osservando il caso della figura, si può dire che, ad esempio, non essendoci un ponte elastico che leghi il nodo 1 al nodo 3, allora l' | ||
+ | Il costo computazionale aumenta all' | ||
+ | Come si nota dalla matrice i termini non nulli si raggruppano lungo la diagonale principale della matrice. Posso, perciò, memorizzare i termini sopradiagonali (diagonale inclusa), inclusi in una banda di lunghezza tale da comprendere tutti i termini non nulli. La matrice che ricaviamo prende il nome di **MATRICE BANDATA**. | ||
+ | In particolare la __diagonale principale__ della matrice piena diventa la __prima colonna di quella bandata__, la __prima sopradiagonale__ della matrice iniziale diventa la __seconda colonna della matrice bandata__, la __seconda sopradiagonale__ della matrice iniziale diventa la __terza colonna della matrice bandata__ (facendo attenzione che gli ultimi due elementi sono nulli), e così via fino al completo riempimento della matrice bandata).La matrice bandata di questa matrice di rigidezza risulta quindi essere la seguente: | ||
+ | |||
+ | {{ : | ||
+ | |||
+ | Per maggiore chiarezza si propone un esempio pratico di una __trave incastrata__. | ||
+ | |||
+ | Per ottenere una matrice bandata corretta è necessario che la numerazione dei nodi che costituiscono la mesh seguano un ordine ben preciso. Per descrivere questo ordine si propone l' | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Se considero, ad esempio, il nodo 11 allora i nodi che contribuiscono a definirne l' | ||
+ | Se quindi la numerazione viene fatta in questa maniera corretta accade che gli elementi non nulli vengono tutti condensati nell' | ||
+ | Di seguito è riportato un esempio schematico degli elementi diagonali che vengono stoccati: | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | Per calcolare la larghezza di banda **h** di una matrice bandata è possibile utilizzare la seguente espressione: | ||
+ | |||
+ | h=n(Imax−Imin+1) | ||
+ | |||
+ | Dove: | ||
+ | |||
+ | 1)**Imax** e **Imin** sono rispettivamente le numerazioni massima e minima del nodo considerato (nel nostro esempio erano 16 e 6); | ||
+ | |||
+ | 2) **n** sono i gradi libertà nodali (nel nostro caso 2); | ||
+ | |||
+ | 3) il **+1** viene inserito per tener conto di elementi unitari (ovvero un nodo collegato con se stesso). | ||
+ | |||
+ | Quindi al massimo la larghezza di banda h sarà pari a n gradi di libertà (ovvero se Imax=Imin). Questo si verifica ad esempio quando consideriamo **anelli chiusi**: | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | In questo caso purtroppo anche se si utilizza la matrice bandata non si risparmia nulla a livello di costo computazionale. | ||
+ | |||
+ | __**Effetto computazionale della coincidenza di due nodi diversi della mesh**__ | ||
+ | |||
+ | Può talvolta capitare di modellare un corpo che a riposo abbia elementi non congiunti, ma durante la deformazione due punti vengano a coincidere. Se capita un caso simile accade che il costo computazionale sale vertiginosamente e il calcolatore invece di terminare in 2 ore termina in 3 giorni. Questi casi possibilmente andrebbero evitati facendo in modo che il carico non sia tale da generare una deformazione che faccia coincidere alcuni nodi della mesh. Un esempio di tale caso è mostrato in figura: | ||
+ | |||
+ | {{: | ||
+ | |||
+ | |||
+ | __**Mappatura**__ | ||
+ | |||
+ | Immaginiamo di avere una matrice di rigidezza qualsiasi piena o non piena. Ne abbiamo costruito correttamente la matrice bandata. | ||
+ | Adesso voglio considerare un elemento qualsiasi entro banda della matrice di rigidezza e mapparla, ovvero trovare la sua posizione corrispondente nella matrice bandata. Consideriamo quindi l' | ||
+ | |||
+ | Nella forma bandata l' | ||
+ | |||
+ | ibandatarow=irow | ||
+ | |||
+ | ibandatacol=icol−irow+1 | ||